MILANO – Ci potrebbe essere più tempo per trasmettere (con o senza modifiche) il modello 730: la scadenza dovrebbe slittare dal 7 al 23 luglio. E – cosa ancora più importante – la proroga potrebbe diventare strutturale. L’indicazione arriva da Franco Ribaudo (Pd), che ha presentato una risoluzione in commissione Finanze della Camera. Risoluzione che è stata approvata all’unanimità. «Visto il consenso – spiega Ribaudo – abbiamo chiesto un decreto del presidente del Consiglio dei ministri per ufficializzare la proroga».
Il Dpcm potrebbe arrivare entro fine aprile: in questo modo si eviterebbe quanto accaduto lo scorso anno, quando la proroga per i Caf venne confermata solo a 7 giorni dalla scadenza (e poi estesa anche ai contribuenti).
Contribuenti e intermediari avranno quindi due settimane in più per controllare e modificare la dichiarazione prima di trasmetterla all’agenzia delle Entrate: la proroga, infatti, sarà valida sia per i Caf e gli intermediari, sia per i contribuenti che scelgono di inviare il 730 con la modalità “fai-da-te”.
«Lo scorso anno – ricorda Ribaudo – la proroga ha funzionato e non ha messo a rischio i rimborsi. Per questo ci sembra fattibile rendere strutturale lo slittamento della scadenza al 23 luglio». Per i Caf e gli intermediari varrà ancora la regola dell’80%: sarà obbligatorio trasmettere questa percentuale di dichiarazioni entro il 7 luglio, per consentire la lavorazione dei modelli 730 all’agenzia delle Entrate.
Restano, invece, invariate le date del 15 aprile e del 2 maggio: dal 15 aprile sarà possibile consultare la propria dichiarazione online (sul sito dell’agenzia delle Entrate, attraverso il codice Pin). Fino al 2 maggio, però, i contribuenti e i professionisti non potranno “agire” sui 730 compilati dall’Agenzia. Dal 2 maggio, invece, sarà possibile integrare o modificare la dichiarazione. Lo scorso anno questa operazione ha riguardato il 94,9% dei contribuenti. Quest’anno la percentuale potrebbe diminuire visto che la precompilata conterrà numerose informazioni in più: l’Agenzia sta inserendo nei modelli i dati relativi a bonus casa e bonus mobili, spese sanitarie (esclusi i farmaci da banco), contributi, mutui, assicurazioni, contributi per i lavoratori domestici, spese di istruzione e spese funebri.
Il contribuente dovrà comunque verificare la correttezza delle informazioni riportate in dichiarazione, motivo per il quale è possibile che anche quest’anno la percentuale di persone che si affideranno a un Caf o a un professionista sarà elevata. Lo scorso anno l’89,2% dei contribuenti ha chiesto aiuto a un intermediario.